Ciao a tutti e benvenuti! Sono Gabriele Venturi di ImprenditoreDigitale.net, e oggi voglio parlarvi dei miei 3 peggiori investimenti di sempre.
Innanzi tutto vediamo quali sono, e poi entreremo un po’ più nel dettaglio:
Wirecard è senza dubbio il primo dei miei peggior investimenti. Beh, qui c’è poco da dire! Credo che tutti abbiate sentito parlare, se vi interessate un po di economia e di finanza, dello scandalo di questa startup fintech tedesca.
In sostanza cosa è successo? Questa startup aveva dichiarato di avere 2,1 miliardi di cash, ma in realtà non sono stati poi trovati dalla società di consulenza che si occupava di riivedere il bilancio.
Potete immaginarvi che effetto possa avere avuto sul valore delle azioni…
Allora ripercorriamo un pò la storia il mio investimento e arriviamo a capire quali sono stati (secondo me) i miei errori.
Tenevo d’occhio Wirecard da diversi anni, perché mi affascinava il fatto che una startup del genere potesse essere in Europa (in Germania): di solito questo tipo di startup, soprattutto di queste dimensioni, nascono e si sviluppano nella Silicon Valley. E invece Wirecard era riuscita a nascere e a svilupparsi in un contesto ben più ostile: l’Europa, e a raggiungere dimensioni di tutto rispetto.
Non solo: Wirecard offriva davvero degli ottimi servizi, e rivoluzionando il mondo delle transazioni finanziarie, sviluppando ed erogando servizi di varia natura, prevalentemente nell’ambito di carte virtuali.
Per farla breve, emetteva delle carte virtuali per conto (principalmente) di Visa e Mastercard, e questo era molto interessante, perché molte altre startup fintech si basavano sulla loro tecnologia perché era relativamente semplice da implementare e poco costosa.
Alcuni case study di aziende che utilizzavano i loro servizi, sono Curve, Soldo, Crypto.com e Holvi.
Insomma, diverse start up, tanto che ci sono stati disservizi su larga scala a seguito della revoca della licenza di Wirecard uk da parte della FCA.
Come dicevo, tenevo d’occhio Wirecard da molto, molto tempo. Poi, lo scorso aprile, KPMG pubblica un report dove viene fuori che qualcosa nel bilancio 2019 di questa azienda non andava. Il bilancio in questione ancora non è ancora stato pubblicato (ad oggi 9 luglio 2020).
E già questo doveva essere un po’ un campanello d’allarme.
Quindi kpmg informa che c’è qualcosa che non va, e il prezzo dell’azione crolla da oltre 140 a circa 110 e triggera un mio price alert.
A punto, come faccio sempre quando parte un trigger, ho analizzato di nuovo l’azienda, e dopo una breve valutazione, ho deciso di investire su Wirecard.
A mio avviso, il report di KPMG poteva essere un po’ fuorviante ed eccessivo, e secondo me c’erano tutti i fondamentali stando a quello dichiarato da Wirecard. Mi sembra un’azienda seria con delle ottime basi degli ottimi fondamentali, perciò ho deciso di acquistarla per un prezzo medio di 112€ per azione.
Già nei giorni successivi, però, era scesa ulteriormente e si aggirava intorno a 80-90€, lateralizzando per circa un mese in quella fascia di prezzo.
Poi però è arrivata la vera botta! E’ arrivata dopo la società di consulenza che si occupava di fare la revisione del bilancio di Wirecard (Ernst & Young) a metà giugno ha dichiarato di non essere stata in grado di trovare i 2,1 miliardi di dollari che Markus Braun (CEO di Wirecard) invece sosteneva che fossero da qualche parte in cash. Morale della favola? Il bilancio non poteva essere approvato e le banche di conseguenza potevano scegliere non solo di non rinnovare i loro prestiti a Wirecard, ma avevano anche i presupposti per richiedere l’immediata restituzione dei fondi già prestati in passato.
Come potete immaginarvi. il prezzo crolla vertiginosamente e va prima verso i 20€, poi 10€, poi 5€, e adesso si aggira intorno ai 2-3€ per azione (ricordate che ai massimi era sopra i 140€!!).
Il mio più grande errore? Beh il mio più grande errore è stato non dar sufficiente peso alle voci che già c’erano da anni su Wirecard e sulla presunta illegittimità di alcune operazioni svolte all’interno dell’azienda. Un altro grande errore è stato quello di a fidarmi di un’azienda che allo stato attuale ancora (luglio 2020) non ha pubblicato il bilancio nel 2019, che è già indice di qualche problema.
Ovviamente ho perso quasi tutto il capitale investito, e adesso sto valutando se prendere parte o meno ad una delle 5 class actions, ma a causa degli ingenti costi legali, non so se il gioco vale la candela.
Probabilmente rischierò di perdere tutto, aspettando e sperando che il prezzo si riprenda. Non mi aspetto certo ai massimi storici, ma aspetterò pazientemente che ritorni (se mai lo farà) a dei valori accettabili per poi venderla. Il problema è che se anche l’azienda dovesse sopravvivere a questo scandalo (e ha tutte le carte in regola per poterlo fare), non sono certo che sopravviverà alla crisi di credibilità.
Eccoci giunti al secondo dei miei peggiori investimenti: Kraft Heinz. In questo caso, il discorso è stato un po’ diverso, e l’errore è stato ancora più grave del precedente: ho investito su kart science circa due anni fa a seguito di una valutazione totalmente sbagliata, ve ne parlerò subito.
Intanto per chi non la conoscesse, Kraft Heinz è un’azienda che opera prevalentemente nel settore del food. Celebre soprattutto per il suo ketchup e per la sua maionese. Fateci caso, la troverete su tutti gli scaffali dei supermercati, anche con prodotti come Philadelphia, ecc…
Ma qual è stato il mio errore con questo titolo? Semplice: non fare i compiti a casa. Come value investor, la fase più importante, quando si decide di investire in un’azienda è l’analisi fondamentale. Con Kraft ho cercato un po’ una scorciatoia.
Erano all’incirca due anni fa, e avevo notato, seguendo tutte le mosse del leggendario Warren Buffett, che una delle principali azioni del suo portafoglio era Kraft Heinz. Non solo, avevo anche notato che l’oracolo di Omaha aveva investito in quel titolo pagandolo un prezzo ben superiore di quello a cui potevo acquistarlo in quel momento.
Questa valutazione, seguita da alcune brevissime considerazioni che feci sul bilancio, fu più che sufficiente a convincermi che Kraft fosse un buon partito. Ovviamente mi sbagliavo!
Al momento, sebbene Kraft Heinz sia in leggera ripresa, sono sotto di circa il 43% con la mia posizione, quindi in una forte perdita.
Credo che terrò le azioni perché comunque mi danno un dividendo piuttosto sostanzioso e perché in passato è stata una Dividend Aristocrat. Se l’azienda riuscirà ad ammodernare il suo portafoglio prodotti, mi aspetto che tornerà ai massimi prima o poi.
Tuttavia si tratta solo di una mia speranza, e comunque ci vorrà del tempo, e avrei potuto impiegare decisamente meglio il mio capitale in altri tipi di investimento.
Questo vi serva da lezione: mai investire perché vi fidate di un certo investitore, anche il migliore al mondo, perché non conoscete la sua strategia di investimento. E soprattutto… anche i migliori sbagliano.
Ma veniamo al terzo dei miei peggiori investimenti: Amazon.
Ma come Amazon? Sta avendo un rally incredibile e ogni giorno raggiunge nuovi massimi.
Beh, qui l’errore è stato un po’ l’opposto: ho sbagliato a non acquistare quando il prezzo era molto più appetibile di ora. Nello specifico, durante la crisi di pochi mesi fa a marzo aveva toccato quota 1.700$.
Se non avessi aspettato che scendesse ulteriormente, sarei entrato ad un prezzo molto più contenuto. Magari avrei potuto acquistare a 1700$, o a 2000$, o a 2500$.
Invece no.. Sono stato un po’ troppo avido, e mi sono perso un treno. Adesso, per acquistare un’azione Amazon dovrò spendere almeno 3000$.
E questo vale sia per Amazon che per molti altri titoli growth che tengo nel mirino da anni, ad esempio Microsoft e Facebook, ma anche Booking.com, ecc…
Non abbiate paura di investire in azioni che reputate solide. Tentare di fare timing vi porterà a commettere il mio stesso errore.
Ma questi erano i miei tre peggiori investimenti, adesso sono curioso di sentire i vostri! Lasciatemeli nei commenti, sono davvero curioso!